THOMAS MERTON

Thomas Merton è considerato uno dei più importanti scrittori americani cattolici del ventesimo secolo. La sua opera autobiografica La montagna dalle sette balze è stata pubblicata in milioni di copie e tradotta in ventotto lingue. Merton scrisse altri sessanta libri, centinaia di poesie, articoli, lettere, diari che spaziano dalla spiritualità monastica ai diritti civili, alla non-violenza, all'ecumenismo, agli armamenti nucleari.

Nato a Prades, Francia, nel 1915 e morto a Bangkok nel 1968.
Figlio di un neozelandese e di un'americana, si convertì al cattolicesimo nel 1941 ed entrò in un convento trappista.

Una vita consacrata all’interno di una Trappa che ha contribuito a dare alla Chiesa numerose vocazioni.

 

Drammaticamente tormentato dalla precoce nonchè tragica perdita degli affetti familiari quanto da una giovinezza a volte turbolenta, Merton si imbattè in un inaspettato spunto di conversione al cattolicesimo durante una visita in Italia, particolarmente all'Abbazia delle Tre Fontane ma anche presso le numerose chiese e basiliche paleocristiane di Roma.

Si convertitì alla chiesa cattolica mentre studiava alla Columbia University, nel dicembre 1941 avendo rinunciato a un posto da insegnante al Collegio S. Bonaventura, nella parte orientale dello stato di New York, per iniziare la vita monastica all'abbazia di Nostra Signora del Gethsemani, nel Kentucky rurale.

 

Quando il suo abate si accorse del suo talento di scrittore, egli fu incoraggiato a scrivere un'autobiografia. Pubblicata nel 1948, La montagna dalle sette balze divenne un successo travolgente. Merton, monaco da appena sei anni e a soli trentatre' d'eta', si ritrovo' famoso. Ogni libro successivo che scrisse ebbe assicurate ottime vendite sia in inglese, sia in traduzione. Per anni i suoi temi principali furono la vocazione monastica, la contemplazione, la preghiera, la vita sacramentale, le vite dei santi e la ricerca della santita', ma c'erano anche libri che rivelavano le sue battaglie di monaco.

 

A causa anche del suo costante impegno sociale, Merton dovette sopportare una severa critica da parte di cattolici e non, che attaccarono i suoi scritti ritenendoli di natura prettamente politica o comunque sconvenienti per un monaco.
Nel corso degli ultimi anni della sua vita, forse perchè anche spinto in tal senso dai ricorrenti eventi bellici nel Sud-Est asiatico, maturò un profondo interesse per le culture e le religioni di quelle aree, particolarmente per il Buddismo Zen, volendo promuovere il dialogo Est-Ovest in chiave pacifista.

 

Dopo alcuni incontri e durante il viaggio del monaco americano in estremo oriente nel 1968, il Dalai Lama elogiò pubblicamente Thomas Merton riguardo la sua ottima conoscenza del Buddismo, giudicata come la più completa e profonda rispetto ad ogni altro cristiano da lui precedentemente conosciuto.

Fu durante questo viaggio, per una conferenza sul dialogo monastico tra Est e Ovest, che Merton morì a Bangkok il 10 dicembre 1968, folgorato nella sua stanza da un ventilatore difettoso. Per una triste coincidenza tale data corrisponde al ventisettesimo anniversario del suo ingresso al Gethsemani.

 

Parlando infine della vocazione, osserva: «Ciascuno di noi ha una sua vocazione. Tutti siamo chiamati da Dio ad avere parte nella Sua vita e nel Suo regno. Se siamo chiamati nel posto in cui Dio vuole fare il massimo bene, significa che siamo chiamati dove possiamo meglio lasciare noi stessi e trovare Lui».