Non si tratta di una malattia: si chiama "acetone" la presenza nel sangue di particolari sostanze tossiche, dette corpi chetonici (acetone, acido acetoacetico e 3-idrossidi-butirrico). Questa condizione, che si manifesta per lo più in età pediatrica (a partire dai 3-4 anni), produce uno stato di malessere generale, con accessi di vomito, sonnolenza, irritabilità, mal di pancia e di testa, occhi cerchiati, volto affilato e lingua asciutta-patinata. I composti acidi in questione si formano nei digiuni prolungati, in occasione delle malattie acute febbrili di natura infettiva, nelle diete particolarmente ricche di grassi, quando scarseggia l'azione dell'insulina (l'ormone elaborato dal pancreas) e dopo gli sforzi intensi e prolungati. In tutte le circostanze citate, ciò che risulta alterato è il metabolismo del carburante numero uno del nostro corpo: il glucosio.

 

L'organismo reagisce allora utilizzando primariamente un'altra fonte energetica: i grassi. Ma proprio dall'eccessiva degradazione di questi ultime deriva la produzione e il passaggio nel sangue, fino a livelli tossici, dei corpi chetonici (che dunque sono prodotti intermedi del metabolismo dei grassi). L'alito cattivo, dal tipico odore di frutta troppo matura, andata a male, o del solvente per lo smalto delle unghie, è segnale inequivocabile dell'acetone.

 

In generale, è un disturbo transitorio e sanabile con semplici misure dietetiche. Per giunta, arrivare alla diagnosi è semplice: a parte il caratteristico odore dell'alito (spesso il primo sintomo rilevabile), basterà evidenziare i corpi chetonici nelle urine, bagnando con queste delle speciali strisce reattive acquistabili in farmacia. La sostanza da ricercare si legherà con i reagenti dando luogo a una reazione evidenziata da una variazione cromatica.

 

 

Quando i corpi chetonici ingolfano il sangue, l'organismo cerca di sbarazzarsene attraverso due vie: rimuovendo con le urine gli acidi acetoacetico e 3-idrossidi-butirrico (che possono venire evidenziati con i comuni stick); l'acetone è avvertibile, invece, nell'alito in quanto viene eliminato quasi totalmente per via aerea, attraverso i polmoni.

 

Con la febbre è facile che si sviluppi l'acetone: i rialzi della temperatura corporea, infatti, possono rompere il delicato equilibrio metabolico di un bambino inducendo un'aumentata produzione di catecolamine, cortisolo, ormone della crescita e glucagone. Ormoni che stimolano tutti la lipolisi, cioè il processo di degradazione dei grassi.

  • Durante le crisi

Nella crisi di iperchetonemia, cioè nella "crisi di acetone", è utile una dieta priva di grassi e ricca di zuccheri e acqua. L'idratazione è mlto importante per eliminare l'acetone: acqua e succhi di frutta zuccherati (senza gas) vanno somministrati poco alla volta con regolarità. Se c'è vomito intenso si possono somministrare farmaci antiemetici.

 

  • Prevenzione

Al di fuori del periodo di crisi l'alimentazione deve essere normale, equilibrata, senza eccedere nei grassi. Per prevenire l'acetone nei bambini predisposti è bene seguire una dieta ricca di carboitrati complessi (pasta) la cui digestione libera lentamente glucosio nell'intestino, e povera di grassi (come latte intero, burro, formaggi, fritti, carni grasse, cioccolato e insaccati). L'acetone si risolve spontaneamente con l'età.

 


  • Nei bambini in fase acuta

 

È necessario somministrare alimenti ricchi di zuccheri (glucidi) facilmente assimilabili, preferibilmente in forma liquida, come succhi di frutta biologici diluiti in parti uguali con acqua minerale a elevata percentuale di bicarbonato.

Per ripristinare le perdite di acqua e di elettroliti utilizzare centrifugati di frutta e verdura fresche biologiche diluiti con latte d'avena e acqua minerale naturale nelle seguenti percentuali: 55% di centrifugato, 15 % di latte d'avena e 30% di acqua.

Per tenere sotto controllo la nausea e il vomito è preferibile somministrare le bevande a temperatura ambiente e sorseggiare lentamente aiutandosi con una cannuccia.

Se gli episodi ricorrono frequentemente la causa può essere ricercata in una dieta a elevato apporto di grassi (in particolare di acidi grassi saturi) e di proteine. In questi casi è necessario riequilibrare il regime alimentare privilegiando frutta e verdura fresche, biologiche e di stagione.

 

 

  • Negli adulti

 

Se l'evento è provocato da un digiuno prolungato possono essere somministrati frullati a base di latte di riso, fiocchi d'avena (tenuti in ammollo per circa 30 minuti), frutta e/o verdura fresche biologiche, escludendo gli agrumi, le crucifere e il cetriolo. Nei casi in cui l'acetone sia un sintomo di diabete scompensato, devono essere evitati gli alimenti ricchi di carboitrati a rapido assorbimento che, innalzando rapidamente il livello ematico di insulina, possono contribuire all'aggravamento del quadro clinico presentato dal paziente. Privilegiare invece i cereali integrali in chicchi e gli ortaggi a foglia verde scuro, come le barbabietole e gli spinaci.

 

Avena

 

Utilizzare i fiocchi nello yogurt o nel latte tiepido nei casi di inappetenza. Ricca di principi nitritivi può essere integrata nell'alimentazione del bambino e del neonato come ricostituente dopo una crisi intensa e prolungata di acetone.

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