YOUNICEF, GIOVANI IN AZIONE!

I giovani scendano in campo per difendere i diritti dei bambini e degli adolescenti, non solo nel mondo, ma anche in Italia, dove si vive un’emergenza democratica preoccupante. L’appello ad impegnarsi viene lanciato dal presidente dell’Unicef Italia, Vincenzo Spadafora, in occasione del lancio della campagna per una mobilitazione dei giovani volontari nel neonato Younicef (i volontari junior dell’Unicef).

 

Non si tratta di carità, ma di un impegno che è anche politico, nel senso più ampio del termine, poiché serve a rilanciare i principi di democrazia, anche nel nostro paese. I diritti dei più piccoli sono calpestati, dimenticati da una politica distratta, che lesina sulle risorse pubbliche da destinare alle politiche per i bambini e gli adolescenti. Negli ultimi anni, in Italia, secondo Spatafora, si rileva “un aumento del degrado delle condizioni di vita dei bambini e degli adolescenti più che nei paesi in via di sviluppo. Sia in termini di povertà relativa sia per quanto riguarda gli investimenti pubblici”. Sulle spalle dei bambini ricadono, ad esempio, i tagli ai comuni, che si riflettono in tagli dei servizi all’infanzia e alle famiglie. Al meeting di Firenze, dove hanno partecipato circa 3.500 volontari, Spadafora ha parlato di questa esperienza come di “un’iniziativa di grande partecipazione democratica. Qui sono venuti tanti ragazzi pagandosi il viaggio. E questo avviene in un paese in cui chi dovrebbe fare il proprio dovere per i bambini, mi riferisco alle istituzioni, è così pieno di problemi, di scarsità di risorse, che credo Younicef finisca per essere un’occasione di cambiamento”. E, rivolgendosi ai ragazzi presenti: “Chi è qui forse rappresenta quella parte del paese che non è rassegnata”. Un dato indicativo sulla carenza della presenza pubblica per i servizi dei bambini è stato fornito da Linda Laura Sabbadini, direttore generale dell’Istat: nel 2008-2009 solo il 12,7% dei bambini da 0 a 2 anni hanno frequentato il nido o un servizio comunale; si è andati dal 24% dell’Emilia Romagna all’1,7% della Campania.

 

“Da circa tre anni, da quando sono presidente dell’Unicef - ha detto Spadafora – giro in continuazione l’Italia e posso testimoniare che vedo un aumento delle famiglie in cui mancano i beni essenziali, a volte ai figli non viene garantito il cibo. Mi viene in mente Napoli, che è la mia città e che conosco, ma anche alcune periferie del Nord”. Da New York, sede dell’Unicef internazionale, “arriva l’invito al nostro comitato per il diritto all’istruzione pubblica, messo in discussione dalla recente riforma; il piano nazionale dell’infanzia è stato approvato, elenca principi ma non prevede mezzi economici adeguati. E’ evidente che la prospettiva dell’area dei diritti, delle politiche sociali, in particolare dei bambini, non e’è una priorità per il governo”. Ed è compromessa anche l’azione delle piccole organizzazioni di volontariato che “una volta si sostituivano all’azione del pubblico ma che ora non riescono più a sopravvivere”.

 

Eppure in Italia, l’Unicef raccoglie un’ampia adesione: un milione e mezzo di italiani hanno fatto donazioni nel 2010 raggiungendo il record di 64 milioni di euro, circa 2 milioni in più dell’anno precedente. “Questo è un paradosso: nonostante la crisi, c’è un opinione pubblica che è attenta ai diritti e anche se poco dà il contributo economico”. Il meeting propone anche una grande festa per il varo ufficiale di Younicef. Tanti gli artisti intervenuti; fra questi Roberto Vecchioni, Kledi Kadiu, Neri Marcorè.

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